Come ogni anno, il 27 gennaio in occasione della Giornata della Memoria, i docenti del Liceo Santachiara hanno organizzato numerose iniziative di riflessione sulle vittime della Shoah.
La prof.ssa Balostro Sara, docente di Storia e Filosofia, ha introdotto la giornata spiegando il rapporto tra storia, memoria e ricordo; ha sottolineato quanto sia importante riconoscere e condannare ancora oggi i fenomeni razzisti ed antisemiti.
La mattina è proseguita tra varie attività: la prof.ssa Zonca Alessandra, docente di Storia dell’Arte, ha svolto approfondimenti sugli artisti detenuti nei campi di concentramento e una riflessione sulla censura. Il prof. Mogni Alessandro di Scienze Naturali ha introdotto il concetto di Darwinismo sociale ovvero l’applicazione allo studio della società umana dei principi darwiniani nella lotta per l’esistenza e della selezione naturale: questa teoria pseudo scientifica venne utilizzata dai nazisti per “giustificare” le loro teorie razziste; ricordando che il concetto di razza è inesistente per ciò che concerne l’essere umano.
Il prof. Barbieri Paolo di Discipline Sportive ha accompagnato le classi a visitare i luoghi della memoria vogheresi quali le lapidi poste sulle mura del Castello, utilizzato come luogo di detenzione per i partigiani e per gli antifascisti, e la targa commemorativa posta in corso XXVII Marzo.
Anche le classi impegnate della Formazione A Distanza hanno partecipato, attraverso la proiezione di filmati, contributi video, interviste, film sul drammatico evento della Shoah.
Le immagini scorrevano, impietose, documenti di uno dei momenti più neri della storia della umanità.
I ragazzi guardavano turbati, incapaci di capire, nello sforzo vano di trovare un senso alla brutalità, alla disumanità, alla follia. Poi, alla fine, è sceso il silenzio. Una reazione non frequente, a quindici anni si ha quasi sempre la ricetta per spiegare il mondo, per superare ogni problema. Magari non proprio la soluzione, ma il tentativo di comprendere, di decifrare. Stamattina, no. Lo sgomento, l’amarezza, la tristezza si sono dipinti sui loro volti.
Infine, sono stati stimolati ad esternare le loro emozioni; qualcuno, timidamente, ha cominciato a parlare. E hanno sostenuto con forza, con convinzione, con risolutezza e determinazione la necessità di ricordare, di ripensare, di rievocare quei fatti drammatici, perché mai più il vortice della disumanità riviva sulla terra. È stata una mattinata particolare, di dolore e di riflessione, ma estremamente utile: il ricordo, la conoscenza e la comprensione di questi fatti storici sono l’unico vaccino che abbiamo per far sì che tali fenomeni non si ripetano più.