Il ricordo del Santachiara: “Parole e foto da chi ti ha voluto bene”

Il ricordo del Santachiara: “Parole e foto da chi ti ha voluto bene”
Pubblicato il: 3 Maggio 2020

Don Enrico amava Dio, amava la vita e impegnava la sua vocazione nel compito di formazione della gioventù   che riconosceva come il tempo essenziale in cui la vita più pulsa ed erompe prepotente, con tutta la sua bellezza, le sue contraddizioni e, anche, le sue potenzialità.

Li amava tanto, i suoi ragazzi, la sua famiglia: li incontrava all’oratorio, nei grest estivi, nelle scuole, in particolare nella nostra, designato dal Vescovo come sacerdote di riferimento per le sedi vogheresi del Santachiara.

Ogni volta che veniva a farci visita, riusciva a creare subito un clima amichevole; sapeva entrare in sintonia con gli alunni, sia che parlasse dall’altare del nostro Duomo sia che parlasse, come amava fare, seduto fra loro o su un angolo della cattedra; anche con questa posizione, assumeva un valore simbolico: era sì sulla cattedra, perché  maestro e guida, ma si sedeva in un angolo, così da  infrangere la formalità, proprio come amano fare i giovani, che lo sentivano così più vicino a loro.

Coglieva nei ragazzi le paure e le contraddizioni, sapeva leggere i dubbi e le delusioni.

Era capace di valorizzare ciascuno, grandi e piccoli, portando alla luce la parte migliore di ognuno. E i giovani lo capivano, percepivano la sua empatia e lo ascoltavano quando, durante le omelie delle S. Messe celebrate per la nostra comunità scolastica in occasione dei momenti forti dell’anno liturgico come il Natale, li esortava (a volte chiamandoli per nome) a non arrendersi alle apparenze, a cercare i valori veri, a stare in guardia dai falsi miti, dalla tecnologia che, se impiegata male, può ritorcersi contro di noi, a pensare a cosa chieda effettivamente Dio alle nostre coscienze.

Era capace di infondere fiducia, credendo fermamente, come amava dire, che “l’essere umano è una miniera di potenzialità e di energie insperate”.

Le sue parole scendevano nel silenzio; tutti intenti a cogliere quel messaggio che faceva bene al cuore, che faceva riflettere.

Importante per noi è stato il suo accompagnamento nell’ottobre 2017 in preparazione della Visita Pastorale del Vescovo Vittorio presso le nostre sedi di Voghera, V. Scarabelli e V. Zanardi. Anche grazie alla sua presenza, sempre discreta ed attenta, la giornata del 26 ottobre è stata un momento di profondo incontro e comunione con il Pastore della nostra Diocesi.

Nello scorso ottobre, lo ricordiamo a scuola, a illustrare la missione “Ascolta la tua sete”, che prevedeva la presenza nella nostra città di frati e suore provenienti da Assisi con l’intento di incontrare le persone e comunicare loro la gioia di vivere e lo sguardo benevolo di Dio sulle sue creature.

Questo progetto aveva coinvolto tantissimo il nostro parroco: mentre ce lo esponeva, gli occhi gli brillavano per l’entusiasmo; ogni occasione di contatto col prossimo, di diffusione militante della parola del Signore era fonte di appagamento intenso per lui.

Caro don Enrico,

è difficile e doloroso pensare che tu ci abbia lasciato.

Quei tuoi grandi occhi azzurri, profondi, capaci di leggerti dentro, saranno sempre aperti per tutti noi che ti abbiamo conosciuto, stimato, amato. Continua a sorriderci da Lassù.

Ti vogliamo bene.

Il “tuo” Santachiara

 

In allegato l’articolo pubblicato da “Il Popolo”, che ringraziamo per l’attenzione posta.

Don Enrico_Il Popolo

Don Enrico amava Dio, amava la vita e impegnava la sua vocazione nel compito di formazione della gioventù   che riconosceva come il tempo essenziale in cui la vita più pulsa ed erompe prepotente, con tutta la sua bellezza, le sue contraddizioni e, anche, le sue potenzialità.

Li amava tanto, i suoi ragazzi, la sua famiglia: li incontrava all’oratorio, nei grest estivi, nelle scuole, in particolare nella nostra, designato dal Vescovo come sacerdote di riferimento per le sedi vogheresi del Santachiara.

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