CARITAS TORTONA
“La solidarietà oggi è la strada da percorrere verso un mondo post-pandemia, verso la guarigione delle nostre malattie interpersonali e sociali. Non ce n’è un’altra: o andiamo avanti con la strada della solidarietà o le cose saranno peggiori” con queste parole, pronunciate nell’udienza generale del 2 settembre 2020, Papa Francesco indica il sentiero da percorrere per poter uscire da questo periodo così difficile per il mondo intero.
Il nostro territorio ha risposto a questo appello con alcune proposte che intendono percorrere la strada del bene comune: l’Associazione Operatori della Ristorazione di Tortona e dei suoi Colli, con Amm_Tortona_Buona, l’Istituto SantaChiara e Luca Quaglini Food Experience hanno dato avvio ad una iniziativa spontanea di “cuore”, per contribuire alle necessità della mensa solidale di Tortona gestita da anni dai Frati Cappuccini, fornendo un pasto a settimana al convento presso il quale avviene la distribuzione alle persone assistite.
Amm_Tortona_Buona riunisce ristoratori, chef e cuochi di un territorio ricco di prodotti d’eccellenza, frutto di una terra rigogliosa e coltivata con rispetto.
E’ nata nel 2019 per “fare sistema”, essere cioè motore presso le istituzioni di un progetto comune.
Oggi l’Associazione sceglie il modo più autentico di “fare rete”, mettendosi a disposizione di chi è in difficoltà, accogliendo una proposta che molti avrebbero giudicato irricevibile.
L’iniziativa, promossa dalla Caritas diocesana e dal SantaChiara di Tortona, ha trovato ascolto in un gruppo di imprenditori esasperati dalle chiusure e impegnati a “fare la conta dei danni” causati dalla pandemia da Covid 19.
Con l’aiuto della social media manager Beatrice Brollo ha avuto inizio un dialogo costruttivo, nel corso del quale ognuno ha assunto un impegno preciso, sotto il coordinamento di Anna Ghisolfi che seguirà tutte le operazioni organizzative e logistiche.
I pasti completi, preparati in sinergia dai ristoratori del tortonese, verranno consegnati un giorno a settimana per sei settimane consecutive, già pronti per la distribuzione in asporto, in quanto le attuali norme antipandemia non concedono la possibilità di offrire il pranzo all’interno degli spazi dedicati nel convento.
A questo si aggiungerà un’ulteriore fornitura ad opera dell’Istituto SantaChiara, che già da dicembre sta collaborando con la mensa dei Frati Cappuccini e da Luca Quaglini, docente esterno della scuola e titolare dell’omonima ditta di banqueting.
In un periodo di così profonda crisi, i ristoratori del tortonese in ascolto della voce delle persone più fragili e invisibili rappresentano un segno di speranza e una sollecitazione per tutta la comunità a percorrere la strada della solidarietà di cui ha parlato Papa Francesco.
L’auspicio è che la cittadinanza riconosca il valore di questa iniziativa, premiando coloro che, nel momento della paura, hanno scelto il coraggio di stringere i denti e prendersi per mano, in nome della coesione sociale.
I ristoratori che hanno dato avvio a questa iniziativa benefica e solidale sono:
Ristorante Anna Ghisolfi, Vineria Derthona – Ristorante Corona – L’Erica di Roberto – Le Vinaie Enoteca – La Rava e la Fava – La Genzianella – Ristorante da Giuseppe – Osteria Billis – Valli Unite – Ristorante Belvedere – La Baita di Salogni – Istituto Santa Chiara e Luca Quaglini Food Experience.
“Cibo di cuore” è un progetto coerente con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile di Agenda 2030:
1. sconfiggere la povertà;
2. sconfiggere la fame.