Il giorno 7 Novembre 2019 il nostro Istituto ha avuto il piacere di ospitare un esponente delle Forze dell’Ordine, il Tenente dei Carabinieri Antonio Trancuccio, nell’ottica della realizzazione del progetto “Educazione alla legalità”. Il Tenente ha iniziato l’incontro ringraziando i Dirigenti del Santachiara per l’accoglienza, evidenziando l’importanza notevole che riveste il contatto con i cittadini e con i giovani in particolare.
Egli ha sottolineato come spesso le Forze dell’Ordine siano oggetto di diffidenza e di pregiudizi, in base ai quali esse vengono percepite essenzialmente come strumento di repressione, oscurandone la funzione collaborativa e difensiva nei confronti della comunità. I principali compiti svolti dai Carabinieri sono destinati al benessere della collettività e spaziano per ampio raggio d’azione, dalla semplice prevenzione quotidiana dell’illegalità alle mansioni più complesse, quelle richiedenti indagini articolate e l’intervento della Procura.
Il Tenente ha focalizzato l’attenzione sui concetti di “Diritti” e di “Regole”, indispensabili per la vita civile; il diritto alla libertà, ad esempio, così prezioso e sacrosanto, ancora oggi tanto calpestato in molte parti del mondo, declinato in tutte le sue estensioni: libertà personale, religiosa, di coscienza, di stampa, economica, d’opinione. Ma per una convivenza serena è necessario conoscere le regole: bisogna sapere i limiti che ognuno deve rispettare per non ledere i diritti del prossimo: ad esempio nel mondo dei social network, ormai nostra propaggine mentale e sociale, si pone con sempre maggior frequenza la questione circa la misura della liceità dell’espressione di pensiero: il confine è fragilissimo e sottile; quali sono i termini da non oltrepassare per non ferire la dignità, il rispetto, la stima degli altri? Sono interrogativi che bisogna porsi e che richiedono una effettiva conoscenza delle leggi.
Un altro argomento che ha coinvolto molto gli ascoltatori è stata quella della lotta ai comportamenti scorretti che frequentemente adottano i giovani, come abuso di alcol e di sostanze dannose, guida in stato di ebbrezza, bullismo e cyberbullismo. Stimolati da tali riflessioni, i ragazzi sono poi intervenuti con domande e commenti, dando vita così a un dialogo costruttivo e interessante: al termine dell’incontro, tutti si sono sentiti più responsabili e desiderosi di essere cittadini migliori.